La storia di Sant’Agata Patrona di Catania

 

Nessuna recensione

Agata nacque da una famiglia di nobili catanesi di religione cristiana, intorno al 230 d.C. Catania a quel tempo era sotto la dominazione romana che perseguitava barbaramente chiunque professasse il cristianesimo. Nonostante le difficoltà, Agata decise sin da giovane di consacrarsi a Dio.
Fu martirizzata per volere di Quinziano, proconsole romano, che se ne invaghì. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato e l’uomo, furioso le fece anche strappare i seni con enormi tenaglie, che si racconta le ricrebbero prodigiosamente durante la notte grazie all’intervento di San Pietro.
Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l’esecuzione.
La fede incrollabile della ragazza la condannò all’ultima delle torture, un letto di tizzoni ardenti, e durante la quale si racconta di un altro prodigioso evento: mentre il corpo di Agata veniva martoriato dal fuoco, il velo rosso, simbolo della sua consacrazione a Dio, non bruciava.
Dopo il supplizio, Agata morì in carcere il 5 febbraio 251.
Il suo corpo venne imbalsamato e avvolto in un velo rosso che, si racconta, fermò più volte la lava che minacciava la città, come avvenne ad un anno esatto dalla sua morte.
Inizialmente seppellita nella collina di San Domenico, il corpo della Santa fu portato nella Chiesa di Santa Maria di Betlemme. Il 17 agosto 1126, le reliquie rientrarono definitivamente nella Cattedrale del Duomo di Catania dove vengono oggi conservate in parte all’interno del prezioso mezzobusto in argento (parte del cranio, del torace e alcuni organi interni) e in parte dentro lo scrigno, anch’esso d’argento (braccia e mani, femori, gambe e piedi, la mammella e il velo).
Secondo la tradizione, alla notizia del rientro delle reliquie della Santa nel 1126, il vescovo uscì in processione per la città a piedi scalzi con le vesti da notte, seguito dal clero, dai nobili e dal popolo.
Dal 3 al 5 febbraio, Catania dedica alla Santa una grande festa, misto di fede e folklore.

Scrivi una recensione

Valutazione
Sfogliare

Come valuteresti la tua esperienza?

Il vostro commento deve essere lungo almeno 140 caratteri :)

image

image